📅 2 luglio 2025
Introduzione
L’Europa sta vivendo una trasformazione profonda. La sostenibilità non è più un tema da relegare ai reparti di comunicazione o a qualche iniziativa isolata di responsabilità sociale: è diventata la cornice normativa, culturale ed economica in cui tutte le imprese, dalle multinazionali alle PMI, devono operare.
Il GEO Business di Londra, giugno 2025, ha rappresentato un punto di svolta in questa direzione. Non una semplice fiera di settore, ma un crocevia internazionale dove si sono incontrati tecnologi, ricercatori, istituzioni e imprese per discutere di geospatial, digital twin, smart cities e governance ESG. È in questo contesto che Green Path Pilot ha fatto il suo debutto internazionale, posizionandosi come la piattaforma italiana capace di portare la sostenibilità su un piano tecnico e misurabile.
La fiera londinese ha mostrato chiaramente un trend: accanto alle grandi esposizioni generaliste, stanno nascendo nuovi eventi fieristici specializzati, dedicati esclusivamente alla green economy e alla digitalizzazione sostenibile. Questi eventi non sono più semplici vetrine commerciali: diventano spazi di formazione e di confronto normativo, in cui imprenditori, CEO e tecnici si aggiornano in tempo reale su ciò che l’Europa richiede.
E tra le tante parole chiave che hanno attraversato Londra, una è emersa con forza: doppia materialità.
La doppia materialità, introdotta dalla CSRD e resa obbligatoria in Italia con il D.Lgs. 125/2024, rappresenta la vera rivoluzione culturale e normativa degli ultimi anni. Non si tratta più solo di raccontare ciò che l’impresa fa, ma di misurare con precisione due dimensioni complementari:
- come i fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) impattano sul bilancio e sulla performance economico-finanziaria dell’impresa (materialità finanziaria);
- come l’impresa stessa influisce sull’ambiente e sulla società che la circonda (materialità di impatto).
Per i tecnici, questo significa sviluppare metodi e strumenti di misurazione più raffinati.
Per gli imprenditori e i CEO, significa assumersi responsabilità dirette, perché il bilancio di sostenibilità diventa documento ufficiale, soggetto a verifica esterna, con conseguenze anche legali in caso di errori o omissioni.
Il filo conduttore che unisce il GEO Business di Londra, la nascita di nuove fiere ESG e l’introduzione della doppia materialità è chiaro: la sostenibilità non è più opzionale, ma il nuovo linguaggio della competitività globale.
Il contesto normativo
La CSRD: un salto di scala nella rendicontazione ESG
La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), approvata a livello europeo e in vigore dal 2024, ha sostituito la precedente NFRD (Non-Financial Reporting Directive), ampliandone notevolmente campo di applicazione e contenuti.
I punti chiave della CSRD:
- Obbligatorietà estesa → non riguarda più solo le grandi imprese quotate, ma progressivamente coinvolgerà anche PMI quotate, società madri di gruppi e soggetti di interesse pubblico.
- Standardizzazione → i report di sostenibilità dovranno seguire standard comuni (gli ESRS – European Sustainability Reporting Standards).
- Verifica esterna → i bilanci ESG diventano documenti ufficiali, soggetti a revisione e assurance da parte di organismi indipendenti.
- Centralità della doppia materialità → ogni impresa dovrà valutare e rendicontare sia la materialità finanziaria sia quella di impatto.
Il recepimento italiano: D.Lgs. 125/2024
In Italia la CSRD è stata recepita con il Decreto Legislativo 125/2024, che ha introdotto obblighi specifici per le imprese italiane.
Tra gli aspetti più rilevanti:
- Definizione delle soglie dimensionali per l’applicazione degli obblighi.
- Chiarezza sulle responsabilità degli organi di amministrazione: i CDA e i CEO sono direttamente responsabili della veridicità e completezza delle informazioni ESG.
- Integrazione tra bilancio civilistico e bilancio di sostenibilità, che diventano documenti strettamente connessi.
- Previsione di sanzioni e conseguenze legali in caso di informazioni false, incomplete o fuorvianti.
Per gli imprenditori e i manager, ciò significa che non si tratta più di un “rapporto facoltativo”, ma di un atto societario a tutti gli effetti, al pari del bilancio economico-finanziario.
Gli ESRS: la grammatica della sostenibilità
Gli ESRS (European Sustainability Reporting Standards) stabiliscono:
- gli indicatori da utilizzare per ciascuna area (clima, risorse naturali, capitale umano, governance, catena di fornitura);
- i criteri per applicare la doppia materialità;
- le modalità di raccolta, misurazione e disclosure dei dati ESG.
Sono la grammatica ufficiale della sostenibilità europea: non più descrizioni generiche, ma tabelle, KPI e metriche precise.
Il collegamento con la Tassonomia UE e il Green Deal
Due pilastri completano il quadro:
- La Tassonomia UE → un sistema di classificazione che stabilisce quali attività economiche possono essere considerate “sostenibili”, in base a criteri ambientali e sociali.
- Il Green Deal europeo → la strategia complessiva che mira a rendere l’Europa il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050.
La doppia materialità spiegata
Materialità finanziaria
Analizzare come i rischi e le opportunità ESG influiscono sui risultati economico-finanziari:
- Rischio climatico → eventi estremi incidono sui costi di produzione.
- Nuove normative → obblighi ambientali che comportano investimenti obbligati.
- Reputazione ESG → impatto sull’accesso al credito e sui contratti.
Materialità di impatto
Capire come l’impresa influenza ambiente e società:
- Emissioni di CO₂ e inquinanti.
- Consumo di acqua ed energia.
- Condizioni di lavoro e impatti sociali lungo la filiera.
L’incrocio delle due prospettive
È proprio dall’incrocio di queste due dimensioni che nasce la doppia materialità: bilancio dell’impresa e impatto sull’ambiente/società sono due facce della stessa medaglia, da misurare con dati certificabili e verificabili.
Le implicazioni per le imprese
I rischi della non conformità
- Sanzioni legali e responsabilità per amministratori.
- Esclusione dal credito da parte delle banche.
- Perdita di competitività nelle filiere internazionali.
- Danni reputazionali legati al greenwashing.
Le opportunità della conformità
- Accesso facilitato a credito e investimenti.
- Vantaggio competitivo nei mercati internazionali.
- Resilienza attraverso una migliore gestione dei rischi.
- Attrattività verso i talenti grazie alla reputazione ESG.
Dal palco di Londra alle nuove fiere ESG
Il GEO Business di Londra ha mostrato la direzione: le fiere diventano veri e propri laboratori della sostenibilità, con:
- conferenze tematiche,
- workshop operativi,
- spazi di networking globale.
Allo stesso tempo, stanno nascendo nuove fiere ESG con focus verticali (energia, circular economy, digitalizzazione sostenibile).
Per gli imprenditori e i CEO, partecipare significa aggiornarsi, stringere alleanze e restare competitivi.
Strumenti tecnici per la doppia materialità
Raccolta dati
- Sensori IoT, telerilevamento satellitare, banche dati istituzionali, dati interni.
Elaborazione
- KPI ESG → indicatori chiari e confrontabili.
- Scoremap → georeferenziazione degli impatti sul territorio.
Reporting e verifica
- Bilanci ESG integrati con i bilanci civilistici.
- Conformità agli ESRS.
- Documenti auditabili da revisori indipendenti.
Green Path Pilot
- Raccoglie dati certificabili.
- Genera KPI automatizzati.
- Produce scoremap e georeport.
- Crea bilanci CSRD-ready per PMI e PA.
Conclusione
Il percorso che parte dal GEO Business di Londra e si estende alle nuove fiere ESG ci consegna un messaggio inequivocabile: la sostenibilità è ormai obbligo normativo e leva competitiva.
La doppia materialità non è un concetto per consulenti, ma un linguaggio obbligatorio per chi guida un’impresa.
- Per i tecnici: significa costruire sistemi di misurazione rigorosi.
- Per i CEO: significa assumersi la responsabilità di integrare la sostenibilità nella governance strategica.
Chi saprà adottarla avrà accesso a credito, mercati e filiere globali.
Chi la ignorerà rischia l’esclusione.
👉 La sostenibilità misurata è l’unica sostenibilità credibile.






